Perchè c'è bisogno di queste figure nelle Università italiane?
Nell’attuale ordinamento universitario italiano, a differenza di quanto non avvenga in molte realtà estere, manca una figura tecnica, altamente specializzata nelle attività di ricerca scientifica.
Questo tipo di professionalità, dove presente (ad esempio, negli Enti Pubblici di Ricerca), si occupa di alcuni aspetti particolari della ricerca, legati, spesso, alle attività proprie dei laboratori, nonché a quelle di reperimento e/o rilievo di dati di varia natura, e della loro elaborazione.Collabora alla predisposizione e allo sviluppo di progetti competitivi, contribuendo, in questo modo, insieme ai ricercatori, anche al reperimento dei fondi necessari alle attività del proprio settore di appartenenza.
Il suo elevato grado di autonomia gli consente di partecipare, anche rivestendone il ruolo di responsabile, a gruppi di ricerca nazionali ed internazionali.
Dirige strutture sia semplici che complesse e coordina unità di personale tecnico con funzioni più spiccatamente operative.
L’eventuale istituzione della figura del tecnologo nelle Università porterebbe beneficio, dunque, sia alle attività di ricerca scientifica che a quelle di valorizzazione dei risultati conseguiti e di trasferimento verso l’esterno delle conoscenze acquisite negli ambiti accademici.
Il divario oggi esistente, in termini di aggiudicazione di progetti comunitari, con alcune realtà universitarie straniere, potrebbe, così, essere parzialmente colmato.